2012: forse i Maia avevano previsto la fine dell’Italia, non
del Mondo.
Gli indizi per questa interpretazione della profezia Maia ci
sono tutti.
Ai disastri che la Natura violata ci riserva con regolarita’
e tempismo e che distruggono il nostro territorio si aggiungono gli interventi
del governo, cosi’ detto, “tecnico” che distruggono la liberta’, il libero
arbitrio, la voglia di fare, quindi di vivere, e la ricchezza delle persone,
trasformate in sudditi riverenti, in robot telecomandati.
Questi ad oggi gli indizi, in attesa del resto.
C’era una volta un Paese con un sistema democratico che
prevedeva la figura del Presidente della Repubblica, buon padre di famiglia
dedito a dirimere le controversie che inevitabilmente si generano nell’ambito
della stessa ed a richiamare al buon senso ed alla concordia.
Un bel giorno, ascoltate bene figli miei, quel Presidente
decise che no, quel semplice bensi’ sacro compito non bastava piu’ e che la
situazione imponeva ben altro, perbacco, decise di diventare Re, Re Giorgio.